La condensa che si forma nell'aria compressa è normalmente una soluzione di acqua e olio (minerale o sintetico) proveniente dai compressori, e risulta essere un vero e proprio rifiuto derivante dalla lavorazione industriale.

Essendo un rifiuto in forma liquida è normalmente smaltito attraverso la rete fognaria, però non sempre secondo i dovuti accorgimenti.

Il D.Lgs. n.152 del 03/04/2006 (Norme in materia ambientale) prescrive i valori limite di emissioni in acque superficiali e in fognatura; in merito agli idrocarburi (famiglia di cui fanno parte gli oli dei compressori) prescrive che i limiti siano (da rispettare in qualsiasi istante):

- scarico in acque superficiali: 5 mg/litro;

- scarico in fognatura: 10 mg/litro;

Innanzitutto si capisce che non è possibile scaricare direttamente la condensa in fognatura ma sopratutto bisogna essere certi che il sistema di separazione degli oli dalla condensa sia in grado di rispettare i limiti imposti (consiglio di verificare la garanzia scritta dei prodotti acquistati).

Cosa succede se non si rispettano tali limiti? La Legge n.36 del 2010 (Disciplina sanzionatoria dello scarico di acque reflue) prevede che "...chiunque...nell'effettuazione di uno scarico sul suolo, superi i valori limite...è punito con l'arresto fino a due anni e con l'ammenda da tremila euro a trentamila euro".

Per evitare di incorrere nelle pesanti sanzioni è sufficiente utilizzare un adeguato separatore acqua olio che garantisce i limiti di legge o un piccolo sistema di depurazione a flocculazione.