La condensa che si forma nell'aria compressa è normalmente una soluzione di acqua e olio (minerale o sintetico) proveniente dai compressori, e risulta essere un vero e proprio rifiuto derivante dalla lavorazione industriale.

Essendo un rifiuto in forma liquida è normalmente smaltito attraverso la rete fognaria, però non sempre secondo i dovuti accorgimenti.

Come tutti gli impianti anche gli impianti aria compressa vanno dimensionati in base a specifiche regole e in base alle esigenze dell'utilizzatore finale. L'espressione matematica che governa il moto dell'aria compressa, quindi la formula necessaria alla progettazione degli impianti stessi, è la seguente:

dove ΔP=caduta di pressione; f=coefficiente di attrito; Q=portata; L=lunghezza tubazione; p1= pressione assoluta iniziale; D=diametro interno tubazione.

Da questa formula sono evidenti due variabili molto importanti:

L’essiccatore ha il compito di garantire che non vi sia formazione di condensa nell’aria compressa lungo tutto l’impianto; pertanto alcuni ritengono che sia corretto posare l’essiccatore a monte del compressore e prima del serbatoio, mentre altri ritengono che sia meglio porre l’essiccatore a valle del serbatoio. Ebbene potrebbero avere tutti ragioni, infatti a priori non vi è una scelta univoca ma bisogna valutare caso per caso.

In generale è valida la seguente regola: